giovedì 16 maggio 2013

Lamborghini


Mi sono appena lasciato alle spalle Sant'Agata Bolognese.
Uno dei tanti paesini nebbiosi ai confini della provincia, che si distingue per aver dato i natali a Nilla Pizzi, e per la sproporzionata presenza di un multisala e di un grosso festival rock estivo.
Continuo dritto su via Modena, poi svolto a sinistra e varco il cancello nero, uno spalancato preludio ad un neanche troppo elegante piazzale: piccolo, asfaltato, abbracciato da due aiuole curatissime.
Davanti a me la fabbrica, anche lei nera, ma di un nero lucido. E l'enorme scritta, famosa in tutto il mondo: Lamborghini.

Una volta vidi un film nel multisala di S.Agata, non ricordo se uno degli ultimi Batman o James Bond o roba simile. Il protagonista guidava una Lamborghini e io pensai: che roba.
Le facevano a meno di 100metri.

Nel piazzale c'è un uomo, anche lui vestito di nero. Mi accorgo avvicinandomi che ha lo stemma giallo sul petto. Penso: “cazzo che divisa figa che hanno gli operai qui”.
Si avvicina alla macchina, mi chiede chi sono, chi cerco, se ho un documento e mi invita cortesemente a parcheggiare fuori, nel parcheggio a 250metri, e di raggiungere la portineria a piedi.
Dev'essere una specie di buttafuori per macchine, ma non riesco ad inquadrare bene la sua mansione.

Ritorno a piedi alla portineria, saluto il buttafuori per macchine e gli chiedo se posso procedere.
Alla reception c'è una ragazza, occhi azzurri, vagamente slava. Mi chiede un documento, mi fa compilare una liberatoria. Mi applica un adesivo figurante “divieto di fotografare” sulla fotocamera dello smart phone. Non fa in tempo a pronunciare la fatidica “prego, può accomodarsi” che il mio uomo appare da una vetrata, seguito dal suo “corsista”.

“Ecco, si tratta di un paio di firme. Una qui, un'altra qui”.
“La ringrazio, arrivederci!”
“Buona giornata anche a lei!”

Esco da lì, con in mano la mia check-list, da reinviare a ManPower Formazione Roma.
15 euro per 10 minuti di lavoro, come tutor occasionale di un'agenzia interinale.
Non penso a niente, a parte che mi piace vivere qui.












Ogni cosa è anche il suo modo di nascondersi.

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